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sabato 1 dicembre 2012

La vittoria di Università Futura. Grande Ragazzi!

L’Associazione TrecentoSessanta di Cirò Marina si congratula col risultato raggiunto dall’Associazione Studentesca Università Futura, uscita vincente dalle elezioni studentesche appena svoltesi presso l’ateneo dell’Università della Calabria. La lista Rinnovamento e Futuro ha, infatti, ottenuto nelle consultazioni elettorali per il rinnovo delle cariche di rappresentanza studentesca del CdA e del Senato Accademico ben 3172 voti, la più votata dell’ateneo, eleggendo il Presidente Antonio De Tursi con 2245 preferenze. “Noi di Trecentosessanta – afferma il direttivo – siamo entusiasti del risultato raggiunto con Università Futura con la quale da anni oramai ci lega una totale collaborazione, che ci ha permesso di seguire i nostri concittadini, col Centro Unical, nell’operazione d’immatricolazioni, compilazioni modello TC e in tutte le altre situazioni in cui la nostra associazione si è sempre valsa dell’apporto di un punto di riferimento quale è Universtà Futura. Rivolgiamo i nostri migliori auguri al neo eletto consigliere Antonio De Tursi, con la quale siamo sicuri di poter collaborare ancora per i prossimi anni offrendo un servizio completo agli studenti sia nell’ateneo che sul territorio”.

martedì 20 novembre 2012

Le primarie non sono una conta congressuale


Le primarie sono un capolavoro di democrazia, cosi come le ha definite il segretario Bersani, ma probabilmente gran parte dei protagonisti della scena politica attorno al Partito Democratico, non le ha capite o non le vuole capire, e comunque non si ha la consapevolezza della vera potenzialità dell’azione politica che esse implicano. Tutto ciò avviene nei piani alti del partito, figurarsi cosa accade nelle piccole, o relativamente tali, realtà, come Cirò Marina, dove concorrere non è sempre un modo per dar spinta a questo o a quell’altro candidato ma una sfida di “futili motivi”. “Noi non ci stiamo”. Trasformando le primarie in una sorta di para-congresso del Partito Democratico, non solo le svuota di ‘appeal’ rispetto al popolo di centro-sinistra, ma le priva del valore di indicazione ‘politica’. Se le primarie hanno un senso ‘vero’, questo è la possibilità di scegliere quale governo vorrebbe l’elettorato di centro-sinistra, e quale premier ritenga possa al meglio rappresentare e guidare questa scelta. Tutto il resto è solo marketing.
La mattina di domenica 25 voterò per le primarie e non farò la conta sui voti di Bersani e di Renzi, e non dimenticherò che a competere sono in cinque, con affianco dei primi anche Tabacci, Puppato e Vendola. Tutto questo non è nella logica della scelta di un candidato premier, perché a spingere me e molta altra gente, non saranno i “futili motivi” ma la voglia di portare il centrosinistra alla guida dell’Italia. È giusto e opportuno confrontarsi e dialogare, ed è altrettanto plausibile avere qualche disaccordo con il programma di un candidato piuttosto che di un altro, certo, ma non è accettabile attaccare preventivamente, su qualsiasi tema, qualcuno che oggi è un avversario, ma che dal 26 novembre diventerà un compagno di squadra in vista delle politiche del 2013.
Ribadiamo ancora quindi che scegliere il  candidato  premier del centrosinistra per le elezioni politiche del prossimo anno non è la stessa cosa che fare una conta congressuale. Per questo ci sarà del tempo, il congresso nazionale con le sue ripercussioni sul territorio,  si svolgerà tra circa un anno e l’attuale segretario ha gia fatto sapere che non intende ripresentarsi. Per quanto possa valere io sono con Bersani senza se e senza ma, ed all’indomani del voto  invito tutti sullo stesso carro a lanciare la corsa del PD verso l’Italia, e non sul carretto della frutta a vendere ognuno le “sue” preferenze.

martedì 7 agosto 2012

Nel segno della continuità. L’Associazione TrecentoSessanta di Cirò Marina ancora una volta riapre le porte della propria sede a tutti i nuovi aspiranti studenti universitari. Il nostro Centro Unical si rimette in campo, e cambia, anzi si allarga, non più ristretto all’ateneo dell’Università della Calabria, ma allargato a tutti gli atenei calabresi, offrendo il solito servizio di aiuto per l’immatricolazione pure per l’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro e l’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria. Raffaele Patera, il Presidente di TrecentoSessanta, e tutti i ragazzi dell’Associazione sono fieri di proseguire nel loro progetto e di migliorarsi ancora. Trecentosessanta, direttamente connessa con la nota associazione studentesca Università Futura, e con una rete di associazione studentesche presenti in tutti gli atenei calabresi, in questo mese di agosto aprirà i locali della propria sede ai molti ragazzi che avranno modo di usufruire gratuitamente di tutti i servizi inerenti alle università della Calabria, che l'associazione potrà sostenere. Trecentosessanta, seguirà tutti i processi di insediamento delle matricole universitarie che avranno così modo di essere indirizzate nel difficile approccio al loro primo anno accademico. I membri dell'associazione mettono quindi a disposizione la propria esperienza al servizio dei coetanei che si avvicinano al mondo universitario e la disponibilità della rappresentanza studentesca da essa sostenuta. In via Dante Alighieri, sede di TrecentoSessanta, col Centro Immatricolazione, ci mettiamo ancora una volta a disposizione dei giovani: è la volontà di condivisione di progetti e di esperienza che ci spinge a coinvolgere diversi ragazzi promuovendo una serie di iniziative, portate a conclusione con proprio sacrificio e propria forza, che riguardano sempre più il mondo giovanile.

giovedì 2 febbraio 2012

L'intervento, sulle ville comunali, di Gabriele Caligiuri, per TrecentoSessanta.

Salve Mi chiamo Gabriele Caligiuri e da 8 mesi vivo a milano per studio e lavoro, e soprattutto per stare vicino mia mamma che è precaria nelle scuole da 8 anni, ma Cirò Marina è sempre nel mio cuore e sono sempre attento alle questioni che la circondano perché vorrei che il mio futuro fosse lì. La mio osservazione sul progetto in questione, va oltre il senso della consapevolezza di dare una sterzata al paese con opere nuove e funzionali, in cui però manca la centralità soprattutto di condivisione delle idee. Quando si appresta a presentare un progetto, non si deve per forza far fronte a un qualcosa di nuovo che scavalchi l’ideologia quantistica e funzionale, ma si può lavorare su cose già ivi esistenti, e non crearne una duplice copia. Di esempi nel nostro paese, ahimè, ce ne sono abbastanza e da prendere in considerazione ad uno ad uno analizzando la situazione. Come primo esempio possiamo prendere la Villa comunale di Sant’ Antonio, posta accanto la Chiesa rionale e che è diventata luogo di degrado da tutti i punti di vista, partendo dai presupposti che per prima cosa è stata costruita al posto di un centro di aggregazione giovanile quale era un campo di calcetto;secondo, è stata costruita vicino a una chiesa e basta, poiché nelle vicinanze non vi è alcun punto di interesse né giovanile né maturo. Terzo e ultimo punto l’abbandono a se stessa,con panchine e fontane distrutte dai soliti vandali che commettono si una cosa grave, ma ancor più grave è la mancanza di controllo nel territorio in oggetto! Purtroppo altri posti sono inutili dal punto di vista del decoro urbano, tipo villette comunali, che in un comune di tredicimila abitanti quasi tutti muniti di mezzo di trasporto, si potrebbero far confluire in poche unità di aggregazione come un esempio ci è dato dal parco giochi comunale che pur essendo fuori mano è sempre riempito da famiglie e bambini che però devono spostarsi verso la periferia per avere un servizio che potrebbe esserci benissimamente in centro! Nel caso del progetto della piazza Kennedy, progetto ben illustrato e ben fatto, manca quel pizzico di senso ad un opera che va ad intascare nelle casse del comune e dei cittadini migliaia di euro che potrebbero servire alla creazione di cooperative giovanili oppure alla creazione di nuovi posti di lavoro o corsi di sviluppo professionali che nel paese sono assenti! Detto ciò, non si può affrontare una costruzione del genere senza avere nulla attorno, perché prima di costruire un castello ci vogliono profonde fondamenta, che in questo caso sarebbero negozi, centri d’arte, centri musicali,teatro,cinema. Ecco, quello che è uno sbaglio sin dall’inizio è stato lo smistare in angoli diversi del paese le varie attività ludo ricreative, invece di accentrarle. Forse di un progetto del genere ci sarebbe bisogno nel caso in cui la Via Venezia si riempisse di vetrine e atelier, e non di inps e medici di base! Perché sono testimone che Corso Buenos Aires a Milano non ha nulla in più di Via Venezia a Cirò Marina, e che anzi noi abbiamo un mare stupendo che non usiamo mentre qui con un piccolo fiume nel mezzo di una città diventa un paradiso. Che si faccia qualcosa di utile e concreto per trasmettere la voglia ai giovani di lavorare e di stare in un paese in cui il divertimento e il lavoro vadano di pari passo, e che inizi la cultura dei centri interinale per la ricerca del lavoro in tutta la provincia. Gabriele Caligiuri


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