ESSERE PARTE ATTIVA, PROTAGONISTI E NON OSPITI DEL NOSTRO TEMPO!

sabato 13 agosto 2011

La risposta di Luigi A. Dell'Aquila al nostro commetto.


Caro Antonio,
rispondo volentieri alle Tue considerazioni scaturite dalla mia Lettera Aperta pubblicata il 12 agosto u.s. sulla testata on-line “Il Cirotano” (testata che anch’io apprezzo molto non solo per aver sempre dato ampia “voce” e diffusione alle attività svolte dal sottoscritto nell’ambito dei programmi, dei progetti e della pianificazione seminariale e convegnistica dell’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo ma anche per aver reso possibile la divulgazione degli studi e delle ricerche concernenti l’Unione Europea come “sistema di governo”, svolti dallo scrivente).
Sono certamente soddisfatto che il contenuto del mio documento portato all’attenzione dell’opinione pubblica cirotana abbia suscitato interesse e condivisione: è una soddisfazione piena e sincera soprattutto perché questo ha riguardato dei Giovani che - da un sommario esame delle attività associative rese note attraverso il blog dell’Associazione “Trecentosessanta” – si prodigano con intelligenza e costante impegno a promuovere e realizzare valide e preziose iniziative che senza dubbio sono in grado di contribuire allo sviluppo sociale, economico e territoriale del nostro Comprensorio e delle Comunità che qui vivono ed operano.
Ritengo altresì che le finalità, gli scopi, la progettualità e le modalità organizzative ed operative del Vostro sodalizio associativo possano fare far crescere – tanto sotto il profilo personale quanto quello professionale – anche i Vostri Soci e tutti coloro che in futuro lo diventeranno.
Detto ciò, auspico che il dibattito avviato possiamo continuare ed alimentarsi dei contributi di quanti vorranno esprimere le loro idee e, soprattutto, le loro concrete e tangibili progettualità e, senza indugio, colgo l’invito dell’amico Antonio di programmare (possibilmente nel breve termine) un incontro pubblico che certamente l’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo si potrà fare carico di promuovere e patrocinare, insieme e di concerto con l’Associazione “Trecentosessanta”.
A riguardo, propongo - anche nella mia qualità di membro del Comitato Scientifico-Istituzionale dell’Agenzia Umbria Ricerche (Ente di Ricerca della Regione Umbria istituito allo scopo di elaborare e realizzare studi e ricerche finalizzati ad analizzare la realtà socio-economica e territoriale dell’Umbria) – di affrontare e sviluppare il tema: “La Politica Regionale e di Coesione dell’Unione Europea alla luce del Trattato di Lisbona: possibili scenari per la Regione Calabria”.
Un tema questo di indubbia attualità e che potrebbe essere analizzato e discusso anche, e soprattutto, nell’ottica della futura programmazione comunitaria che la Commissione Europea, nel mese di giugno scorso, ha già delineato per il periodo 2014/2020.
In ogni caso, resta fermo sin d’ora il mio personale e sentito invito – che rivolgo anche a nome del Presidente e degli Organi Direttivi operanti a Roma e nei principali Paesi europei e del Mondo – a Te e a tutti gli Amici dell’Associazione “Trecentosessanta” di prendere parte al “Meeting dell’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo” in programma, per Venerdì 26 Agosto 2011, a Soverato (CZ): un’ occasione di aggregazione, convivialità e, soprattutto, di confronto culturale sul tema: “Etica, Impresa ed Internazionalizzazione: le opportunità per la Calabria nell’Era della Globalizzazione”.
Avviandomi alla conclusione, caro Antonio, desidero ringraziarTi: non solo per essere stato il primo a cogliere la propositiva provocazione intellettuale contenuta nel mio scritto e per averla poi condivisa con i Tuoi amici. Sono, infatti, almeno due le ulteriori ragioni che mi inducono a farlo.
La prima. Hai decisamente colto l’essenza della riflessione di fondo sulle questioni sollevate dal sottoscritto quando richiami il passaggio centrale del documento da me elaborato, ossia «la Cultura quale principale traino per la promozione e la valorizzazione di tutti i settori delle Comunità del Territorio del Cirotano». Certamente, come Tu stesso affermi, leva di cambiamento e «strumento primo per il progresso del comprensorio cirotano» (e, aggiungo, della Calabria tutta).
La secondo ragione risiede nel fatto che hai giustamente letto in chiave europea i messaggi impliciti contenuti nel mio intervento.
Infatti, a mio parere, è’ certamente l’Europa l’orizzonte “ideale” che deve guidare – consapevoli e memori del Passato – il nostro quotidiano agire nel Presente e la nostra capacità di immaginare, progettare e costruire un Futuro di Crescita, Sviluppo ed Occupazione per la nostra amata e travagliata Terra.
Un Europa che appare, ai più, lontana – in alcuni casi, motivatamente – ai/dai Cittadini ma che però ha molto da insegnare dato l’immenso patrimonio di Popoli e Culture che in essa convivono (come del resto anche il nostro Territorio e la Calabria intera sono altrettanti antichi testimoni). Citando Jeremy Rifkin (in “Il Sogno Europeo. Come l’Europa ha creato una nuova visione del futuro che sta lentamente eclissando il Sogno Americano, 2005), concordo con l’Autore che: «Questi sono tempi tumultuosi. Su gran parte del mondo sta scendendo l’oscurità, e a molti uomini manca un chiaro orientamento. Il Sogno Europeo è un fascio di luce in un paesaggio sconvolto: ci indica la via verso una nuova era di inclusività, diversità, qualità della vita, “gioco profondo”, sostenibilità, diritti umani universali, diritti della natura e pace sulla Terra. Gli Americani sono soliti dire che per il Sogno Americano vale la pena morire. Facciamo in modo che per il Sogno Europeo valga la pena vivere.»
Pertanto, desidero concludere questa riflessione condividendo con Te, se non proprio un sogno, l’aspirazione di contribuire a realizzare e di vedere realizzato un sano, efficace ed efficiente principio e modello di Governance – istituzionale ed interistituzionale - della cosa pubblica secondo il quale : «se i problemi non possono essere risolti entro scale di governo già immaginate, dobbiamo inventare nuove prassi politiche” [M. Hajer e H.Wagenaar (2003)].

Luigi A. Dell’Aquila

Dirigente Nazionale
Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo

Commento sulla Lettera aperta di Luigi A. Dell'Aquila


Da le pagine de “Il Cirotano”, per la quale nutro grande stima e rispetto per il nobile lavoro di informazione e lo spazio che garantisce a tutte le parti sociali del territorio, cirotano appunto, leggiamo della nota del Dirigente Nazionale dell’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo, Luigi A. Dell’Aquila, e condividendo a pieno gli aspetti principali del documento, assieme ai miei amici dell’Associazione TrecentoSessanta, vogliamo aprire un dibattito, su queste pagine ed oltre, sull’argomento preso in causa, invitando magari il caro Luigi, a prendere in considerazione la possibilità di sviluppare il tema in un incontro pubblico nel cirotano con “tutti i calabresi nel mondo”.
Punto cardine riteniamo che sia “la partecipazione”. Noi che di Trecentosessanta mettiamo “la cittadinanza attiva” al primo posto delle qualità per il progresso di un territorio, come Voi, crediamo fondamentale una partecipazione attiva e in prima persona del popolo, della comunità, insomma della gente tutta, alla gestione della cosa pubblica. Le amministrazioni locali “devono”, ma al giorno d’oggi “hanno bisogno”, per una buona amministrazione, di coinvolgere i cittadini nelle decisioni più importanti, allargando quindi la partecipazione della gente, oggi chiamata quasi esclusivamente nelle occasioni delle elezioni. E tutto questo per quel concetto che dice che: “la città è dei cittadini”, o come la frase la frase con cui Ligabue ha chiuso il concerto allo Stadio Olimpico di Roma del 2008: “questo paese non è di chi lo governa ma di chi lo abita” (frase che Trecentosessanta ha bene impresso nell’insegna davanti la propria sede).
Non a caso il Consiglio d'Europa ha lanciato un programma chiamato EDC-Education for Democratic Citizenship il cui scopo è individuare quali valori e competenze occorrono per divenire cittadini partecipi, come si possono acquisire queste competenze e come possono essere insegnate ad altre persone. E poi anche in numerosi paesi della UE, si sta affermando sempre più spesso il ricorso a processi decisionali inclusivi (dalle conferenze di servizi agli accordi di programma, dai patti territoriali ai programmi di riqualificazione urbana, dai piani di zona per i servizi sociali ai piani di tempi degli orari, dai progetti di agenda A21 locale ai piani strategici delle città, ai contratti di quartiere, passando per il bilancio partecipativo), e in tal senso ritengo necessario far si che i cittadini si riconoscono fondamentali nella “catena della democrazia”.
“E’ la Cultura che potrebbe (noi diciamo “deve”) diventare il principale traino per la promozione e la valorizzazione di tutti i settori della comunità del territorio de del cirotano”, una frase, quella di Luigi Dell’Aquila, che “faccio mia”, e che Trecentosessanta “fa sua”, condividendone a pieno i valori e considerando proprio il “cambiamento culturale” come lo strumento primo per il progresso del comprensorio cirotano.
Non mi resta che esprimere, a nome mio e di Trecentosessanta, il lavoro, gli sforzi e la fatica che l’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo, “devolve alla Calabria”, esprimendo vicinanza e disponibilità affinché molte cause e dibattiti diventino comuni e associati alle nostre attività.


Antonio Pace
Fondatore dell’Associazione Trecentosessanta.

giovedì 11 agosto 2011

Comunicato del Presidente Raffaele Patera



“Essere parte attiva, protagonisti e non ospiti del nostro tempo!” E’ da due anni che l'associazione TrecentoSessanta di Cirò Marina, seguendo il nostro motto appena enunciato, accumula, una dopo l’altra, una serie di iniziative e proposte socio-politiche e culturali, in sostegno ed a favore dei giovani del nostro territorio.
Prova ne è, l’estate che stiamo attraversando, dove diverse attività vede impegnata la nostra associazione.
A partire dal progetto Divertimento Sicuro, un nostro cavallo di battaglia, da anni programmato e progettato, per intervenire nell’annoso problema delle “stragi del sabato sera”, per venire incontro ai più piccoli e a quelli più grandi un tantino spericolati. TrecentoSessanta ha cosi pensato di mettere a disposizione, come già avvenne l'anno scorso, un navetta facente funzione di Discobus, che porta gratuitamente i giovani dalla città al luogo del divertimento e li riporta poi a casa in tutta sicurezza. Un importante ed efficace strumento di prevenzione, sicuramente capace quantomeno di ridurre i rischi sulla strada nelle serate particolari come quelle del sabato sera.
Ancora una volta denunciamo il caso della Psilla Lerp, dove restiamo dispiaciuti di mancati provvedimenti dopo il nostro appello, tenuto conto di quanto questo terribile batterio stia uccidendo un po’ alla volta i nostri eucalipti.
Come in passato, TrecentoSessanta, potendo ora usufruire ora di una sede propria, attiva il suo Centro Unical. Quello che gli iscritti di TrecentoSessanta hanno sempre fatto, e cioè immatricolazione e sostegno ai nuovi studenti dell’Università della Calabria, mettono ora a disposizione la loro esperienza all’interno del Centro. L’associazione infatti, direttamente connessa con la nota associazione studentesca Università Futura, che da tempo arruola e sostiene numerosissimi giovani del nostro territorio, in questo mese di agosto ha aperto i locali della propria sede ai molti ragazzi che avranno modo di usufruire gratuitamente di tutti i servizi inerenti all'Università della Calabria, che l'associazione potrà sostenere. Seguirà poi, tutti i processi di insediamento delle matricole universitarie che avranno così modo di essere indirizzate nel difficile approccio al loro primo anno accademico. I membri dell'associazione mettono quindi a disposizione la propria esperienza al servizio dei coetanei che si avvicinano al mondo universitario e la disponibilità della rappresentanza studentesca da essa sostenuta.
TrecentoSessanta è con i giovani, è per i giovani ed è dei giovani. Un nostro credo sempre vivo, che recita, “ i più giovani sono una risorsa tra i giovani”, permette alla nostra associazione un rinnovamento costate, approfitto per cui, per dare un ringraziamento a tutti i giovanissimi che di recente si sono avvicinati all’associazione mettendosi a disposizione sin dall’inizio per le suddette attività.
Il nostro è un percorso autonomo, libero e dettato solo dalla voce dei giovani di Cirò Marina. Orgoglioso di guidare un gruppo, preso in mano lo scorso anno dopo il passaggio di consegna dal primo Presidente Antonio Pace, sono ora pronto a costruire, assieme ai soci, il prossimo presidente, che come sempre darà la giusta freschezza di dinamismo e idee, con la quale TrecentoSessanta si nutre dalla sua nascita, sempre con lo stesso motto:“Essere parte attiva, protagonisti e non ospiti del nostro tempo!”


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