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mercoledì 16 febbraio 2011

Il Torneo a Vittymoda, La vittoria alla cittadinanza



Ieri alle ore 19,00 al palazzetto dello sport di ciro marina si è tenuta la finale del torneo solidale “Un calcio alla disabilità” organizzato dall’associazione trecentosessanta . Questo torneo organizzato dalla sorprendente intuizione di uno degli esponenti del direttivo, Marinello Luigi , e grazie soprattutto all’approvazione del loro presidente Patera Raffaele. I ragazzi hanno saputo creare il giusto connubio tra divertimento e solidarietà,andando a creare una settimana di calcio e aggregazione giovanile. Tutto ha inizio alle ore 19,00 con la sfida per il terzo posto tra la Mangone vini e la Iper simply. Una partita molto vivace e combattuta che finisce 4 a 3 per la iper simply(marcatori iper simply:3rocco murano 1 marincola pino),(marcatori Mangone vini: Alfonzo manno,emanuele todaro,crugliano gennarino). Alle ore 20.00 inizia la super sfida tra le due squadre che si giocano la vittoria del torneo: la “Nero Blanco” del duo Potrone, Valente e la “VittyModa” del duo Nicastri, Marincola. Una partita giocata sulla tattica,con manovre molto lente, ma anche molto tesa. Le squadre pur giocando senza un arbitro ufficiale si sono sapute autogestire dimostrando tantissimo senso di amicizia e fair play. La partita si sblocca al 20° su un calcio di punizione di Ruggiero Dino che trova lo zampino fortunato del compagno di squadra Potrone Luigi. Da qui in poi però c’è solo una squadra in campo: la Vitty moda, che dopo vari contropiedi, pali, traverse da parte di Sinopoli Gianfranco e Marincola Cataldo trova il pareggio solo nel secondo tempo con un tiro da fuori di Nicastri. La vittoria arriva a cinque minuti dalla fine con un diagonale perfetto di Gianluigi Affatato che fissa il risultato sul 2 a 1 per la Vitty Moda, composta dai due fratelli Cataldo e Ottavio Marincola, Leonardo Nicastri, Grano Stefano, Affatato Gianluigi, Sinopoli Gianfranco e Vasamì Nicodemo. Il tutto si conclude con la premiazione delle squadre, la consegna della targhetta di miglior giocatore, andata all’imprenditore Pugliese Vincenzo, e con degli attestati di partecipazione per tutte le squadre del torneo offerti dall’amministrazione comunale. Mentre in presenza del Sindaco e di Antonio Pace fondatore dell’associazione Trecentosessanta è avvenuta la consegna dell’assegno che l’associazione ha versato nelle casse della onlus La speranza(dettagli sul sito www.associazione360.blogspot.com) Il tutto si conclude alla pizzeria “il Malibu” di Gentile Vincenzo che ha offerto una cena a i vincitori del torneo.
“Il messaggio che l'Associazione Trecentosessanta porta ancora una volta con se, attraverso l'ennesima iniziativa, è sempre della
partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale dell'intera comunità e l'interesse verso i problemi che l'affliggono, con l'impegno di sostenere chi tali problemi li affronta ogni giorno.
Trecentosessanta che già si è espressa su questioni quali l'abuso dell'alcol nelle discoteche, portando non solo proposte ma una azione concreta sul campo come dimostrato con l'iniziativa Divertimento Sicuro, oppure sull'esigenza di istituire un Consiglio Comunale dei Giovani, che accompagnasse e avvicinasse i giovani ai principi ed i valori reali della politica, ha voluto ora, per quello che sono le sue esigue possibilità, supportare l'azione dell'Associazione La Speranza, visto anche il difficile momento che attraversa.” Dichiara Raffaele Patera seguito da Antonio Pace :” L'azione che Trecentosessanta mette in campo vuole parlare soprattutto ai giovani ed è per questo che il suo raggio d'azione è rivolto la dove i giovani mostrano maggiore interesse, in tal caso un torneo sportivo, che ha permesso di non solo accomunare tanti giovani ad una gara ma soprattutto ha sfruttato l'attenzione proiettando su quelle che sono esigenze rimarie per i più disagiati della comunità, mettendo pure in fine il ricavato a sostegno della suddetta La Speranza. Cirò Marina è artefice del suo futuro, promotore di se stessa, e l'Associaizone Trecentosessanta promuove la "cittadinanza attiva" per rafforzare questi concetti, in una società dove troppo spesso deleghiamo altri a decidere di noi senza che essi colgano alla perfezione il senso di tale atto”

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